L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
Per i desti uno e comune è il cosmo, ma nel sonno si volgono ciascuno al proprio mondo.
Non bisogna agire e parlare come dormenti.
La natura ama nascondersi.
Il mare è l'acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva loro la vita, per gli uomini essa è imbevibile e esiziale.
La Sibilla con bocca delirante dice cose di cui non si ride, non abbellite, non profumate e con la sua voce oltrepassa mille anni per il divino che è in lei.
Aver sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non aver mai dubbi: non sono queste le grandi qualità con cui la stoltezza governa il mondo?
Parla in modo sensato a uno stolto e ti chiama stupido.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
Il paese di più incerti confini che sia nel mondo è quello della umana stoltezza.
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.
Stolti sono coloro che non sanno che la metà spesso vale più del tutto.
Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follia, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria.