Tutti i poeti sono pazzi.
È chiaro quanto di più crudele è la penna che la spada.
L'attività è la calamita che attira tutte le cose buone.
Chi vive secondo le prescrizioni del medico, vive infelicemente.
L'allegria è il principale motore che abbatte i muri della malinconia ed è una cura sufficiente in se stessa.
Tabacco, divino, raro, sovraeccellente tabacco, tanto superiore a tutte le loro panacee, oro potabile, pietra filosofale, sovrano rimedio di tutte le malattie.
Il poeta è colui che con le parole incanta l'animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui.
Il poeta è simile al principe delle nubi che sfida la tempesta e ride dell'arciere; esiliato sulla terra in mezzo agli schiamazzi, le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.
I poeti parlano una sola lingua, ma non si comprendono ugualmente fra di loro.
Il poeta è un imitatore, come il pittore o qualunque altro artista che produca delle immagini. Perciò egli deve necessariamente seguire una delle tre maniere di imitare: deve rappresentare le cose o come furono o sono realmente, o come si dice e si crede che siano, o come dovrebbero essere.
Per essere poeti, bisogna avere molto tempo.
Poeta è qualcosa che si può soltanto essere, ma non diventare.
Un tempo il calzolaio aveva un rapporto personale con i suoi stivali; oggi il poeta non ne ha nessuno con le sue esperienze.
I poeti immaturi imitano; i maturi rubano.
I poeti hanno dentro di sé un riflettore, l'osservazione; e un condensatore, la commozione. Di qui derivano quei grandi fasci luminosi che escono dal loro cervello e fiammeggiano sulla tenebrosa muraglia umana.
Il poeta non rigetta mai le proprie ombre.