Chi vive secondo le prescrizioni del dottore, vive infelicemente.
È chiaro quanto di più crudele è la penna che la spada.
Se c'è un inferno sulla terra, questo si trova nel cuore di un uomo malinconico.
L'allegria è il principale motore che abbatte i muri della malinconia ed è una cura sufficiente in se stessa.
Ciò che non può essere curato deve essere sopportato.
Nessuna regola è così generale da non ammettere qualche eccezione.
Il medico saggio deve essere esperto tanto per prescrivere un rimedio quanto per non prescrivere nulla.
La malattia è il dottore a cui si dà più ascolto. Alla gentilezza ed alla saggezza noi facciamo soltanto delle promesse; al dolore, noi obbediamo.
Arte più misera, arte più rotta, non c'è del medico che va in condotta.
I medici si agitano in questo dilemma: o lasciar morire l'ammalato per timore di ucciderlo o ucciderlo per timore che muoia.
Io mantengo verso i medici una benevola diffidenza, perché a furia di studiare le malattie finiscono per considerare la salute anch'essa come una malattia.
I dottori sono simili agli avvocati; la sola differenza è che gli avvocati ti derubano soltanto, mentre i medici ti derubano e per di più ti uccidono.
Stare dove la vita è ridotta a un filo sottile è traumatico ma può insegnare parecchie cose a un dottore.
Solo al medico è conceduto dar morte agli uomini impunemente.
La cosa peggiore dei medici è che ti guardano come se tu non fossi te stesso.
Un medico coscienzioso deve morire con il malato se non possono guarire insieme.