Tutti al mondo sono poeti, perfino i poeti.
È un bluff? Non è un bluff? Fra poco muoio e lo vedo.
Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
Chissà perché quando mi rado nel bagno, se provo a canticchiare un motivetto odierno, mi taglio.
Certi libri già dopo tre righe mostrano un radiatore che fuma.
Nessuno fu mai un gran poeta che non fosse nello stesso tempo un profondo filosofo.
I poeti hanno dentro di sé un riflettore, l'osservazione; e un condensatore, la commozione. Di qui derivano quei grandi fasci luminosi che escono dal loro cervello e fiammeggiano sulla tenebrosa muraglia umana.
Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti.
Poeta è colui che sa dire ciò che molti sentono, ma non sanno dire.
Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente.
Il vero poeta non deve avere parenti.
Essere poeta non è una mia ambizione. È la mia maniera di stare solo.
A costituire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra.
Il poeta vale quello che vale la sua migliore poesia.
Il poeta è simile al principe delle nubi che sfida la tempesta e ride dell'arciere; esiliato sulla terra in mezzo agli schiamazzi, le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.