L'autore loda il suo lavoro.
Le infelicità spesso suscitano l'ingegno umano ad operare.
Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado.
Amicizia è solo una parola, ma fedeltà è una parola vana.
Se mancano le forze, comunque è sempre lodevole la buona volontà.
Non si desidera ciò che è facile ottenere.
Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri.
Quando qualcuno mette troppo entusiasmo nel suo lavoro, ho sempre l'impressione che sprechi più tempo ad entusiasmarsi che a lavorare.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Legittimo è il desiderio del necessario, e il lavoro per arrivarci è un dovere: «se qualcuno si rifiuta di lavorare, non deve neanche mangiare».
L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.
Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.
Non è un piacere stare a osservare il lavoro umano quando questo è ancora fatica, maledizione e schiavitù.
Niente è veramente lavoro a meno che non preferiate fare qualcos'altro.