I giovani vanno convinti con la saggezza non con la forza.
Mentre si pensa spesso si perde l'occasione.
Corre meno pericoli colui che, anche se è al sicuro, sta in guardia.
Alla povertà mancano molte cose, all'avarizia tutte.
Il saggio comanda il proprio cuore, lo stolto invece ne è schiavo.
L'avaro non è buono nei confronti di nessuno, pessimo nei confronti di sé stesso.
Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
Essere giovani è non possedere se stessi.
Ci si mette molto tempo per diventare giovani.
Alla gioventù si rimprovera spesso di credere sempre che il mondo cominci solo con essa. Ma la vecchiaia crede ancor più spesso che il mondo cessi con lei.
Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e con gli oppressi, non c'è più scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia.
Quale musica è più incantevole delle voci dei giovani, quando non senti quello che dicono?
È un'illusione che la gioventù sia felice, un'illusione di coloro che l'hanno perduta, ma il giovane sa di essere infelice perché è pieno dei falsi ideali che gli sono stati instillati, e ogni volta che entra in contatto con la realtà è colpito e ferito.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un diario ogni anno.
È privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione.