Vent'anni: pochi pensieri e tanti desideri.
La virilità è l'orgoglio del pene.
È la coscienza dei nostri limiti che c'impedisce di superarli.
C'è chi è diventato stitico per poter leggere in pace al cesso.
La filosofia aiuta a vivere insegnando a morire.
La vendetta - si dice - è un piatto da servire freddo. Purché poi si abbia ancora appetito.
È un'illusione che la gioventù sia felice, un'illusione di coloro che l'hanno perduta, ma il giovane sa di essere infelice perché è pieno dei falsi ideali che gli sono stati instillati, e ogni volta che entra in contatto con la realtà è colpito e ferito.
Se desiderate infliggere una punizione perfida e crudele a un giovane, obbligatelo a tenere un diario ogni anno.
I giovani d'oggi vogliono tutto e subito per togliersi il fastidio di crescere.
I giovani hanno sempre lo stesso problema: come riuscire a ribellarsi e conformarsi al tempo stesso. Adesso lo hanno risolto ribellandosi ai genitori e copiandosi a vicenda.
I giovani debbono imparare ad essere filiali in casa e rispettosi in società; debbono essere coscienziosi e onesti; amare inoltre tutto quanto il prossimo, allacciando amicizia con i migliori. Se, dopo aver agito conformemente a questi precetti, resta loro qualche energia, leggano libri.
Bisogna resistere alla tentazione di comprendere i giovani. Non vogliono essere capiti. Li umilia. Fingiamo di non capirli. L'unico modo per farsi sopportare da loro.
Si è giovani una volta sola, ma si può essere immaturi per sempre.
Quando si è giovani, si è giovani per tutta la vita.
Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.