La meta, non è che un pretesto.
La guerra, questa giustificazione della stupidità umana.
Si dice che l'uomo è triste dopo l'amore, ma la donna può esserlo prima, durante e dopo.
L'eternità, questa perdita di tempo.
Bisogna liberare l'uomo dall'uomo.
I sadici, per lo meno, non sono indifferenti alle sofferenze che provocano.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
La meta è partire.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.