Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
Chi può possedere in ispirito il mondo non si cura di possedere materialmente una minima parte di esso.
Se vuoi formarti un concetto probabilmente adeguato della corruttibilità di un uomo, scruta la qualità e la forza de' suoi desideri.
I guai della vita sono un po' come gli astri del cielo: quando l'uno tramonta, l'altro spunta.
Dove non è contrasto, non è vita.
Nulla è che tanto impedisca la felicità quanto un desiderio smodato e un soverchio studio di procacciarla.
Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre una finzione, anche quella raggiunta e questa spesso in modo particolare.
La meta, non è che un pretesto.
Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
La meta è partire.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.