Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
Di quanti sono affetti nobili, la riconoscenza è forse quello che più abbellisce il volto dell'uomo.
La poesia può essere di qualche soccorso per chi deve sostenere il peso della povertà, e di soccorso anche migliore a chi deve sostenere il peso della ricchezza.
Il desiderio è una specie di serpe prodigioso, che quanto s'accorcia di dietro, tanto s'allunga dinanzi.
Il filosofo rimane confuso, vedendo quanti mali bisogna tollerare, e quanti talvolta favorire, perché il male non cresca fuor di misura.
Tutti gli uomini cercano l'utile; ma di nessuna cosa si fanno giudizi cosi disparati ed erronei come dell'utile.
Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
La meta è partire.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre una finzione, anche quella raggiunta e questa spesso in modo particolare.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
La meta, non è che un pretesto.
Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.