Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
Quando ci manca l'amore non c'è veramente nulla che basti.
La felicità non dev'essere un punto d'arrivo, ma uno stile di vita.
Il successo non è niente se non si ha con chi dividerlo.
Non esistono insuccessi, solo occasioni per imparare qualcosa di nuovo.
Esistono due tipi di partenze: partire 'da' e partire 'per'. Io preferisco il primo. È un gesto nobile: Non partenza, volo.
Sento moltissimo la mancanza di casa, ma poter viaggiare per lavoro è un privilegio.
Nel viaggio c'è un certo sapore di libertà, di semplicità... un certo fascino dell'orizzonte senza limiti, del percorso senza ritorno, delle notte senza tetto, della vita senza superfluo.
Viaggiare in America è come affondare un coltello caldo in un pane di burro.
Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.
I nomadi non hanno storia, hanno solo geografia.
Viaggiò col cuore in gola accanto a un passeggero insolito: l'emozione sconosciuta del ritorno.
Il finto amico ti inviterà a fare un viaggio assieme a lui, dividendo le spese della benzina. Il vero amico, ti aiuterà invece a spingere la macchina, anche in salita, quando la benzina sarà finita.
Quando si legge, si ama sempre un poco versarsi fuori di sé, viaggiare.
Ad un certo momento della mia vita ho avuto una sensazione istintiva, di appartenere ad un territorio. A 17 anni ho fatto il mio primo viaggio da solo nel Mediterraneo. Sono andato in Grecia e mi sono sentito a casa mia più che in Italia.