Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
I genitori si compatiscono, dei nonni si sorride, gli antenati si venerano.
Il terrore della morte è dovuto all'incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
Quel che più disturba nel mondo è la presenza della gente.
Ci sono caratteri che per star bene devono far star male gli altri.
La storia insegna che la storia non insegna nulla.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.
Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
Molti sono ostinati in relazione alla via una volta intrapresa, pochi lo sono in relazione alla meta.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre una finzione, anche quella raggiunta e questa spesso in modo particolare.