Descriverei l'eleganza come una serena e quieta fiducia intima.
Alcuni uomini sanno come far ricordare alle donne che siamo il sesso più bello. Sanno come strofinare i piedi carini e smaltati.
La corsa della gazzella ci appare elegante e armoniosa, anche se sta fuggendo da un leone.
I cretini non sono mai eleganti. Gli intelligenti invece, anche con due stracci addosso sono vestiti logicamente, quindi sono sempre eleganti.
L'eleganza è seduzione, fascino, mistero. Non apparenza.
Trovare un accordo fra cose di cattivo gusto: ecco l'eleganza.
Ecco com'è la vita. È un po' come la cucina, puzza altrettanto e bisogna sporcarsi le mani se si vuol far da mangiare; sappia soltanto sbrogliarsela con eleganza. È tutta qui la morale della nostra epoca.
La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
L'unico modo per farsi perdonare la troppa eleganza è l'essere sempre troppo educati.
L'eleganza è una risorsa dello spirito per colmare le imperfezioni del corpo.
L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.
L'eleganza si vede; la classe si sente.