Non dobbiamo mai confondere l'eleganza con l'essere snob.
Per una donna, l'abito più elegante è l'abbraccio dell'uomo che ama.
Non è l'eleganza dimenticare ciò che si indossa?
Le donne che seguono la moda troppo da vicino corrono un grande rischio. Quello di perdere la loro natura profonda, il loro stile, la loro eleganza naturale.
Nel corso degli anni ho imparato che ciò che è importante in un abito è la donna che lo indossa.
L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.
La moda passa, lo stile resta.
Piuttosto perdonare un brutto piede che delle brutte calze.
La vera eleganza morale consiste nell'arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte.
La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.
La corsa della gazzella ci appare elegante e armoniosa, anche se sta fuggendo da un leone.
Nessuno può battere in eleganza un re in esilio.
Come il signore si vede dal modo come tratta coi poveri, così l'elegante sa stare fra gli ineleganti, senza metterli in disagio.
Una donna può essere "troppo vestita", ma non "troppo elegante".
Visconti era generoso, sensibile, educato, tenero, ma mai «gentile». Tutto, in lui, era valutato in base al criterio dell'eleganza. La gentilezza non era elegante. A suo parere, solo la cattiveria lo era. Poteva divertirsi con chiunque come fa il gatto con il topo.