Dio è morto creandoci, noi siamo un'opera postuma.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
Credo che in due occasioni di compleanno ci si sente improvvisamente decrepiti: a diciannove anni e a cinquanta.
I sogni: "lavoro nero", ma non pagato, della ragione.
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica.
Controfavola: "Il re è nudo!", gridò il bambino. Non era vero, ma nessuno della folla ebbe cuore di contraddire un bambino cieco.
L'esistenza di una creazione senza Dio, senza scopo, mi sembra meno assurda che la presenza di un Dio perfetto, che crea un uomo imperfetto per fargli correre il rischio di una punizione infernale.
È la creazione che crea il creatore, non viceversa.
Nessuno è infallibile. La creazione dell'uomo ne è la prova.
Dio non avrebbe creato il mondo, se l'averlo creato escludesse il crearlo: l'ha creato in modo tale che continua a crearlo sempre, senza interruzione.
Non ho una buona opinione del mondo creato: un incubo da indigestione, durante una siesta di Dio.
Il creatore non voleva guardare sé stesso, e allora creò il mondo.
Dio era soddisfatto della sua opera, e questo è un errore fatale.
Dio è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia.
Un Dio che occulta la sua creazione. E vide che non era buona.