Nessuno è infallibile. La creazione dell'uomo ne è la prova.
La perfezione sarebbe raggiunta da chi riuscisse a soffrire il dolore altrui come proprio.
Si usano deplorare le morti premature, ma nessuno depreca quelle tardive, ben più incresciose di tutte.
Le virtù annoiano, le qualità lasciano indifferenti, i vizi rendono interessanti.
L'umiltà è l'ipocrisia dei modesti.
Non ogni buco riesce a trovare la sua ciambella.
La creazione, anche se produce l'errore, si dà sempre per amore di qualcuno che non siamo noi.
Il creatore non voleva guardare sé stesso, e allora creò il mondo.
Quando Dio vide che tutto era buono la fede umana gli ha attribuito la vanità ma non l'incertezza del creatore.
Non ho una buona opinione del mondo creato: un incubo da indigestione, durante una siesta di Dio.
Creare non è uno dei soliti giochetti un tantino frivoli. Il creatore s'è impegnato in un'avventura terrificante che consiste nell'assumersi egli stesso sino in fondo i pericoli corsi dalle sue creature.
La gaffe della creazione. A meno che non si trattasse di un gesto pubblicitario.
Dio era soddisfatto della sua opera, e questo è un errore fatale.
È la creazione che crea il creatore, non viceversa.
Un Dio che occulta la sua creazione. E vide che non era buona.