Una creazione che non abbia all'origine l'amore è inconcepibile.
Dalla bellezza della sua espressione dipende la bellezza d'un atto morale. Il dire che è bello già decide che lo sarà. Resta da provarlo.
I giochi erotici rivelano un mondo innominabile che il linguaggio notturno degli amanti rende palese. Un tale linguaggio non si scrive. Lo si sussurra di notte in un orecchio, con voce arrochita. All'alba, lo si dimentica.
Chi non ha mai provato l'estasi del tradimento non sa nulla dell'estasi.
Si è spesso parlato dell'influenza del paesaggio sui sentimenti, ma non credo si sia mai parlato di quest'influenza su un atteggiamento morale.
Un Dio che occulta la sua creazione. E vide che non era buona.
Creare non è uno dei soliti giochetti un tantino frivoli. Il creatore s'è impegnato in un'avventura terrificante che consiste nell'assumersi egli stesso sino in fondo i pericoli corsi dalle sue creature.
La gaffe della creazione. A meno che non si trattasse di un gesto pubblicitario.
La creazione, anche se produce l'errore, si dà sempre per amore di qualcuno che non siamo noi.
Dio non avrebbe creato il mondo, se l'averlo creato escludesse il crearlo: l'ha creato in modo tale che continua a crearlo sempre, senza interruzione.
È la creazione che crea il creatore, non viceversa.
Il creatore non voleva guardare sé stesso, e allora creò il mondo.
Nessuno è infallibile. La creazione dell'uomo ne è la prova.
L'esistenza di una creazione senza Dio, senza scopo, mi sembra meno assurda che la presenza di un Dio perfetto, che crea un uomo imperfetto per fargli correre il rischio di una punizione infernale.