Il creatore non voleva guardare sé stesso, e allora creò il mondo.
L'amore e l'odio non sono ciechi, bensì accecati dal fuoco che covano dentro.
L'enorme aspettativa riguardo l'amore sessuale e la vergogna per questa aspettativa rovinano sin dall'inizio alle donne ogni prospettiva.
Una sentinella perduta alla fine preferisce pur sempre una manciata di «certezza» a un intero carro di belle possibilità.
Quanto più ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a quelli che non possono volare.
Dove non concorre al gioco amore o odio, il gioco della donna diventa mediocre.
Dio è morto creandoci, noi siamo un'opera postuma.
Dio è migliore di quel che sembra, la Creazione non gli rende giustizia.
Dio non avrebbe creato il mondo, se l'averlo creato escludesse il crearlo: l'ha creato in modo tale che continua a crearlo sempre, senza interruzione.
Creare non è uno dei soliti giochetti un tantino frivoli. Il creatore s'è impegnato in un'avventura terrificante che consiste nell'assumersi egli stesso sino in fondo i pericoli corsi dalle sue creature.
Non ho una buona opinione del mondo creato: un incubo da indigestione, durante una siesta di Dio.
Un Dio che occulta la sua creazione. E vide che non era buona.
Quando Dio vide che tutto era buono la fede umana gli ha attribuito la vanità ma non l'incertezza del creatore.
Dio era soddisfatto della sua opera, e questo è un errore fatale.
Nessuno è infallibile. La creazione dell'uomo ne è la prova.