Irresponsabile della mia nascita, ho un alibi di ferro: non c'ero.
L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno.
Certi libri già dopo tre righe mostrano un radiatore che fuma.
Riconosco per mio solo ciò che ho scritto con inchiostro simpatico.
È la vita che si trasforma in sogno e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria.
Del resto, previdenza e follia in me han fatto sempre tutt'uno, né ho mai rinunziato all'impossibile con la debole scusa che era, appunto, impossibile.
L'irresponsabilità aggrava le colpe e persino i crimini, checché se ne dica.