L'ozio è il principio di tutti i vizi e il coronamento di tutte le virtù.
Questa vita appare insopportabile, un'altra irraggiungibile. Non ci si vergogna più di voler morire; si chiede di essere portati dalla vecchia cella, che si odia, in una nuova, che presto si imparerà a odiare.
Una gabbia andò in cerca di un uccello.
Lascia dormire il futuro come si merita.
La nostra arte è un essere abbagliati dalla verità: vera è la luce sul volto che arretra con una smorfia, nient'altro.
Una fede lieve e pesante come la mannaia di una ghigliottina.
La crudeltà è un lusso da oziosi, come le droghe e le camicie di seta.
L'ozio è il cominciamento di ogni psicologia. Come? La psicologia sarebbe forse un vizio?
È impossibile godere a fondo dell'ozio se non si ha una quantità di lavoro da fare.
Nell'ozio, nei sogni, la verità sommersa viene qualche volta a galla.
L'ozio è il padre di tutti i vizi, ma il vizio è il padre di tutte le arti.
Al di sopra di ogni altra cosa imparerai ad apprezzare il valore dell'indolenza. A un uomo pieno di vitalità occorre, per conquistarla, il lavoro di tutta una vita. Una volta che se n'è gustata la dolcezza, non si può più staccarsene, anche se ciò costa lotte continue.
L'ozio è somite del vizio, e della virtute negozio.
Fa bene a tutti lavorare. L'ozio fa male.
La cosa più deliziosa non è non aver nulla da fare: è aver qualcosa da fare, e non farla.