Gli intellettuali sono divisi su tutto, ma uniti dalla cretineria.
Le cose sarebbero chiarissime se gli intellettuali non le spiegassero.
Alcuni sono resi grandi dalla sconfitta, altri meschini dalla vittoria.
Il buonismo è il lato viscido della cattiveria.
Il mondo si gioca su tre parole simili: caso, causa, caos.
Scrivo, quindi sono.
Gli intellettuali sono come la mafia: si uccidono tra di loro.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.
L'intellettuale è uno la cui mente si osserva.
Gli intellettuali. Questo risibile quinto stato.
Il diluvio di giornali, tutti i libri pubblicati anno per anno dagli intellettuali, scivolano sui milioni di uomini dei ceti inferiori come l'acqua sul cuoio unto d'olio.
L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
Un intellettuale è un uomo la cui mente osserva sé stessa.
Gli intellettuali sono destinati a sparire con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale com'è avvenuto per gli eroi del cinema muto con l'invenzione del sonoro. Siamo tutti dei Buster Keaton.