Con lo stolto non vi è compagnia.
La violenza è il frutto del desiderio.
Facile a scorgere è l'errore altrui, difficile è, invece, il proprio.
Tutto proviene dal nulla e da questa comunanza di origine deriva il dovere di fratellanza e di pietà verso tutte le creature.
La pazienza è la più grande delle preghiere.
Impermanenti, soggette a cambiamento sono le cose composte. Esercitatevi con sollecitudine per la vostra salvezza.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Il viaggiatore, se non incontra a tenergli compagnia uno migliore di lui o simile a lui, proceda decisamente da solo: con lo stolto non vi è compagnia.
Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follia, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
Il paese di più incerti confini che sia nel mondo è quello della umana stoltezza.
Più facile premunirsi contro la malvagità che contro la stoltezza degli uomini.
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
Stolto è colui che giudica gli uomini dal vestito o dalla condizione sociale.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.