Quando gli uomini muoiono, li attendono cose che essi non sperano né suppongono.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Bisogna spegnere la prepotenza più che un incendio.
La maggior parte delle cose divine per incredulità sfugge alla conoscenza.
Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
L'infermità fa dolce la salute, il male il bene, la fame la sazietà, la fatica il riposo.
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.
Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo all'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona anche per te.
Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
Il bene che si dirà di noi dopo la nostra morte ci consolerà del male che si sarebbe detto della nostra vita se fosse durata troppo a lungo.
Il santo: un uomo che ha fatto carriera dopo la morte.
Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.
Si può sopravvivere a tutto al giorno d'oggi tranne che alla morte, e si può far dimenticare ogni cosa eccetto una buona reputazione.
I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.
Nella vita la cosa più audace è odiare la morte; sono disprezzabili e disperate le religioni che ottundono questo odio.