La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.— Honoré de Balzac
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.
E così voi credete nella realtà!... Mi affascinate, davvero. Non vi avrei mai supposto ingenuo a tal segno. La realtà! Avanti, parlatemene, di questa realtà! Sottraetevi a queste candide fantasie. Suvvia! Siamo noi che la creiamo, la realtà.
L'uomo non è né buono, né minaccioso, è nato con degli istinti e delle attitudini.
La malattia del nostro tempo è la superiorità. Ci sono più santi che nicchie.
I godimenti che la passione dà, sono orribilmente tempestosi, pagati con snervanti inquietudini che spezzano le corde dell'anima.
L'avarizia comincia dove finisce la povertà.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Moriamo peggiori di quando siamo nati. La colpa è nostra, non della natura.
La morte non è la più grande perdita nella vita. La più grande perdita è ciò che muore dentro di noi mentre stiamo vivendo.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
Ieri nel di dei morti ebbi dei momenti di grandissima gioia pensando a te, e al bambino biondo e gentile che avremo....
Sulla morte: o dispersione, se ci sono gli atomi; se invece c'è l'unità, o spegnimento o trasferimento.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
Se la morte è assenza totale di sensazioni, come se si dormisse un sonno senza sogni, oh, essa sarebbe un guadagno meraviglioso.
Temere la morte è più doloroso di morire.
E così morire è bere dal fiume del silenzio, è scalare la cima del monte, significa stare nudi nel vento e sciogliersi al sole.