I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.
Schivare il concreto è uno dei fenomeni più inquietanti della storia dello spirito umano.
Solo il miscredente può misurare appieno la felicità della fede.
La massa non si sente mai sazia. Fin quando resta un uomo non ancora catturato da lei, essa mostra il suo appetito.
I morti hanno paura dei vivi. Ma i vivi, che non lo sanno, temono i morti.
Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di più potenti.
I morti sono persone fredde.
La più strana di tutte le stranezze finora da me udite, m'è sembrata quella che l'uomo debba aver paura della morte, sapendo che la morte, un fine necessario e inderogabile, verrà quando verrà.
Morrai non perché sei malato, ma perché vivi.
Morire è solo un modo particolarmente esatto di invecchiare.
L'uomo che non solo decide di morire, ma trova anche il modi di farlo, è grande.
Il vero antidoto alla paura della morte non può che provenire dalla vita. Essa è un formidabile diversivo, un antidoto che respinge indietro quel pensiero e quella paura.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.
Voglio un prete, un rabbino, e un pastore protestante. Voglio scommettere in ogni settore.
La morte non ha sempre le orecchie aperte ai voti e alle preghiere dei singoli eredi; e si ha il tempo di fare i denti lunghi, quando, per vivere, s'aspetta la morte di qualcuno.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.