Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
Per tutti quegli esseri viventi che non ebbero la capacità di stringere patti reciproci circa il non recare ne ricevere danno, non esiste né il giusto né l'ingiusto; e altrettanto si deve dire per quei popoli che non poterono o non vollero stringere patti per non recare e non ricevere danno.
Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia.
Bisogna ben valutare il fine che ci è dato, e far sì di riportare tutte le nostre opinioni a una certezza evidente; o tutto quanto sarà pieno di insicurezza di giudizio e di turbamento.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.
Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto, e la voce dello spirito ne esce melodiosa.
Guariamo dalla sofferenza solo provandola appieno.
Un uomo che soffre prima del necessario soffre più del necessario.
L'uomo è nato per soffrire. Se non soffre, soffre.
Il soffrire è umano non è elegante.
Il mondo è pieno di sofferenze ma è altrettanto pieno di persone che le hanno superate.
Quelli che soffrono d'indigestione stanno male quanto quelli che muoiono di fame.
Più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia.
Ormai sono abituato a soffrire, e forse ne ho la necessità.
Posso simpatizzare con qualsiasi cosa, tranne che con la sofferenza.