L'uomo è nato per soffrire. Se non soffre, soffre.
Tutti gli uomini hanno un prezzo. Per le donne basta un regalo.
Il critico è uno che sul libro fa il tassello, come se fosse un'anguria: se è rosso dice che è bello senza assaggiarlo.
I testicoli del toro vanno mangiati sul posto. Se il toro ci sta.
Quando la parola "volgare" non avrà più senso, saremo tutti uguali.
L'unione fa lo sciopero.
Che cos'è il genio se non l'arte di rendere gradevole la sofferenza?
Forse la gente deve soffrire davvero prima di arrischiarsi a fare ciò che ama.
Un'unica cosa insegno: la sofferenza e la distruzione della sofferenza.
La sofferenza è una specie di bisogno dell'organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo che l'inquieta, di rendere la sensibilità adeguata a questo stato.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Vuoto è l'argomento del filosofo che non dà sollievo all'umana sofferenza.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
Soffrire significa non poter mangiare né dormire, altrimenti è letteratura.
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
L'animale della terra che soffre di più fu quello che inventò il riso.