Bisogna evitare le colpe non per paura, ma perché si deve.
Per convenzione il dolce, per convenzione l'amaro, per convenzione il caldo, per convenzione il freddo, per convenzione il colore, secondo verità gli atomi e il vuoto.
Gli stolti vogliono vivere a lungo, ma non sanno godere una vita lunga.
La felicità non consiste negli armenti e neppure nell'oro; l'anima è la dimora della nostra sorte.
È bene non soltanto il non commettere ingiustizia, ma il non voler commetterla.
L'uomo è un piccolo mondo.
In fondo la colpa di tutto ciò che ci accade nella vita è esclusivamente nostra. Tanta gente ha avuto le nostre stesse difficoltà, ma ha reagito in maniera diversa.
La colpa esiste solo per i rei confessi. L'insufficienza di prove e il beneficio del dubbio sono capisaldi giuridici irrinunciabili.
L'assoluzione del colpevole condanna il giudice.
La colpa è così piena d'ingenua gelosia che si versa da sola per timore d'essere versata.
Le colpe delle donne, dei fanciulli, dei servi, dei deboli, dei poveri, degli ignoranti sono colpe dei mariti, dei padri, dei padroni, dei forti, dei ricchi, dei sapienti.
Chi trova nella propria vita molte colpe si sveglia di frequente anche dai sogni come i fanciulli e vive nella paura, tra brutti presentimenti; a chi invece è conscio di non aver commesso alcuna ingiustizia sta sempre accanto una lieta speranza e una buona "nutrice di vecchiaia".
L'uomo può sopportare le disgrazie, esse sono accidentali e vengono dal di fuori: ma soffrire per le proprie colpe, ecco l'aculeo della vita.
Una colpa non è cancellata finché si rammenta.
Ricorda che si dovrebbe essere grati che vi siano delle colpe di cui si può essere accusati ingiustamente.