Una colpa non è cancellata finché si rammenta.
Il torto di molti ladri in faccia al pubblico e alla giustizia è quello di non aver rubato abbastanza per celare il furto.
Se oggidì si scrivesse secondo la stretta etimologia oppure si leggesse, nessuno capirebbe più nulla; tanto le parole si dipartirono dal loro primo razionale significato.
Ci fu data la lingua, sì, per parlare; ma anche i denti per tenerla assiepata.
Non c'è cacciatore che non vanti il suo cane, non c'è vignaiolo che non vanti il suo vino, non cavaliere che non vanti il suo nastro. Ma pochi sono i mariti gloriosi delle lor mogli.
Dicono alcuni che l'amore è il coito. Sarebbe come dire che il mangiare è il cacare. Certo che il cibo finisce, in parte, nel cesso - ma non si mangia pel cesso come non si fa all'amore pel coito, sebbene ci si finisca.
Quando viene assolto un colpevole, è condannato il giudice.
Ogni colpa sembra mostruosa finché non arriva un'altra colpa che le sia compagna.
Bisogna evitare le colpe non per paura, ma perché si deve.
L'assoluzione del colpevole condanna il giudice.
I colpevoli è meglio sceglierli che cercarli.
Un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice, nè la società può toglierli la pubblica protezione, se non quando sia deciso ch'egli abbia violati i patti coi quali le fu accordata.
Chi sfugge ad un processo confessa la propria colpa.
La colpa è così piena d'ingenua gelosia che si versa da sola per timore d'essere versata.
In fondo la colpa di tutto ciò che ci accade nella vita è esclusivamente nostra. Tanta gente ha avuto le nostre stesse difficoltà, ma ha reagito in maniera diversa.