La lontananza è il fascino dell'amore. Amarsi vicini è difficile.
Se non vi fossero gli onesti, ma predicanti l'amoralità come Nietzsche, il mondo sarebbe d'una insopportabile virtù o ipocrisia.
L'uomo è il prodotto dei suoi errori.
Quando uno lascia un paese, tutte le cose acquistano prima della partenza un valore straordinario di ricordo, e ci fanno pregustare la lontananza e la nostalgia.
La borghesia e la democrazia vuote di ideali non hanno altro cemento che il nazionalismo. Perciò si affida ai condottieri.
Vicino è meglio che lontano ma non è ancora esserci.
Io parlo di vita dolcementema tu al mio appello non sei mai presente.
Esserci sempre, ma da lontano.
L'assenza dell'essere amato lascia dietro di sé un lento veleno che si chiama oblio.
Ci si può amare senza vedersi.
Ma come, Amore? Mi sei stato lontano così poco e non sai più baciare?
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, e tu sei lontana, lontana da me.
Ci telefoniamo perché solo nel chiamarci a lunga distanza si perpetua il richiamo della lontananza, il grido di quando la prima grande crepa della deriva dei continenti s'è aperta sotto una coppia di esseri umani.
La poesia è distacco, lontananza, assenza, separatezza, malattia, delirio, suono, e soprattutto, urgenza, vita, sofferenza. È l'abisso che scinde orale e scritto.
La distanza e la gelosia deformano la percezione dei sentimenti.