Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.
Bisogna amare come se si dovesse odiare o odiare come se si dovesse amare.
Cos'è invece proprio dello sciocco? Voler nuocere, e non poterlo fare.
Guardati allo specchio: se ti appari bello, devi anche fare belle cose; se ti appari brutto, devi colmare la mancanza della natura con il tuo nobile agire.
Cos'è proprio del sapiente? quando può nuocere, non volerlo.
Il più grande piacere per un avaro è la rinuncia a un piacere.
Sa perché dicono che sono avaro? Perché i soldi non li sbatto in faccia alla gente, come fanno certi miei colleghi.
Sono avaro e per non farmene accorgere mi sto rovinando. Ogni volta che vado a pranzo con degli amici voglio essere sempre io quello che paga per tutti.
L'avarizia è la forma più sensuale di castità.
L'avaro diventa ricco facendo mostra di essere povero, mentre il prodigo s'impoverisce facendo mostra di essere ricco.
La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l'avarizia e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.
L'avarizia in età avanzata è insensata: cosa c'è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
Io non sono avaro, solo pidocchioso. A Napoli si chiamano pidocchiosi tutti quelli che soffrono nello spendere cifre alquanto modeste. Magari sopra i cinquemila euro non ci fanno caso, ma sotto i cinquanta euro soffrono come bestie.
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.