Il parsimonioso è il più ricco degli uomini, l'avaro il più povero.
Un ottuso che, con un'improvvisa illuminazione di mente, stupisce e scandalizza, è come un cavallo da tiro spinto al galoppo.
Ci sono più pazzi che savi; e nel savio medesimo c'è più follia che saggezza.
Esiste un particolare piacere nel coraggio che sa collocarsi al di sopra della ricchezza. Disprezzare il denaro equivale in effetti a detronizzare un re. Ci si prova un bel gusto.
Spesso si lascia in pace chi ha appiccato l'incendio e si castiga chi ha dato l'allarme.
Per vivere felici in questo mondo, ci sono degli aspetti della propria anima che devono essere completamente paralizzati.
Sono avaro e per non farmene accorgere mi sto rovinando. Ogni volta che vado a pranzo con degli amici voglio essere sempre io quello che paga per tutti.
L'avaro prova insieme tutte le preoccupazioni del ricco e tutti i tormenti del povero.
Il bene perduto rende l'uomo avaro.
Con la mancanza di collera si vinca la collera. Con la bontà si vinca la cattiveria. Con la generosità si vinca l'avarizia. Con la verità si vinca il menzognero.
Essere avaro vuol dire rubare agli altri, scialacquare vuol dire rubare a sé ed agli altri.
L'avaro ha una somma pazzia, che sempre stenta per non stentare, e la vita a lui fugge sotto speranza di godere i beni con somma fatica acquistati.
Io non sono avaro, solo pidocchioso. A Napoli si chiamano pidocchiosi tutti quelli che soffrono nello spendere cifre alquanto modeste. Magari sopra i cinquemila euro non ci fanno caso, ma sotto i cinquanta euro soffrono come bestie.
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.
Chi è ricco? Chi nulla desidera. Chi è povero? L'avaro.
L'avarizia è naturale. Percorri pure tutta la città, le piazze, le case, i templi: se qualcuno affermerà di non volere più di quello che gli basti --- la natura infatti è contenta di poco --- ritieni di avere trovato la fenice.