Non si dà malvagità senza qualche parto d'imbecillità.
L'uomo di grande intelletto stenta a persuadersi che gli stupidi siano tanto stupidi quanto sono veramente.
Le buone amanti, se poi diventino mogli, sono quasi sempre cattive mogli.
Vi sono scorciatoie por giungere alla scienza; non vi sono per giungere alla sapienza.
Non vi affannate più del ragionevole a distruggere le false opinioni degli uomini. Il tempo le distrugge infallibilmente da sé, e spesso chi con troppa furia le assale, non fa se non incitarle a resistere.
Tra rivoluzionari e conservatori non c'è, molto spesso, se non quest'unica differenza, che gli uni sono canaglia turbolenta, e gli altri canaglia pacifica.
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.
La malvagità è un mito inventato dai buoni per spiegare lo strano fascino degli altri.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
È ridicolo non cercare di evitare la propria malvagità, cosa che è possibile, mentre si cerca poi di evitare quella degli altri, cosa che è impossibile.
C'è malvagità in un'intenzione malvagia, anche se l'atto non viene perpetrato.
A re malvagio consiglier peggiore.
Come definiresti l'uomo malvagio? Quel tipo d'uomo che ammira l'innocenza. E una donna malvagia? Quel tipo di donna di cui un uomo non si stanca mai.
È questa la vera malvagità, non sapere nemmeno che si è malvagi.
Si può fare una grande malvagità, ma un'opera buona non si può farla altro che piccola.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.