Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
Il libro ti muta nell'essenza.
I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.
Quello che ci rende veramente cattivi è che nessuno esamina la propria vita.
C'è niente di più stolto del pensiero di quegli uomini, che si piccano di essere previdenti? Le loro occupazioni sono più laboriose: per poter vivere meglio, organizzano la vita a spese della vita.
Nessun male è grande se è l'ultimo.
C'è malvagità in un'intenzione malvagia, anche se l'atto non viene perpetrato.
Il buono vive in società, il malvagio da solo.
Avete mai sentito le grida che vengono da un macello? Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c'è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell'animale che muore.
Il malvagio ha due maniere di nuocere: facendo il male e facendo il bene.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
A re malvagio consiglier peggiore.
Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto.
La malvagità è un mito inventato dai buoni per spiegare lo strano fascino degli altri.
Il difficile non è evitare la morte quanto piuttosto evitare la malvagità, che ci viene incontro più veloce della morte.
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.