Dall'invidia all'ammirazione c'è un passo: l'onestà.
Il piacere è l'istante in cui fugge lo scetticismo.
L'invidia si annida in fondo al cuore umano come una vipera nella sua tana.
Dobbiamo credere nella fortuna. Altrimenti come potremmo spiegare il successo di chi non ci piace?
Non c'è nessuno che meriti la tua invidia.
Un successo letterario clamoroso riesce a spegnere l'invidia, non ad accendere la stima.
L'invidia è una forma di vizio, in parte morale e in parte intellettuale, che consiste nel non vedere mai le cose in se stesse, ma soltanto in rapporto ad altre.
Alla resa dei conti, non c'è vizio che nuoccia tanto alla felicità dell'uomo come l'invidia.
Che se ne fa l'uomo del danaro, se non lo aiuta a suscitare l'invidia del prossimo mediante lo sfarzo di indumenti rari? Che gusto c'è a vestirsi di lana o di tela, se tutto il mondo ne fa uso?
Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo, commetto il peccato dell'invidia.
Il successo degli invidiosi è l'insuccesso degli altri.
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più ti torna a galla.