L'invidia è più irreconciliabile dell'odio.
Ci consoliamo facilmente delle disgrazie dei nostri amici quando servono a mettere in mostra la nostra tenerezza per loro.
La costanza dei savi è l'arte di chiudere l'agitazione nel proprio petto.
Non c'è sciocco più pericoloso di quello che ha un po' d'ingegno.
Se vuoi crearti dei nemici, mostrati superiore ai tuoi amici. Ma se vuoi farti degli amici, lascia che i tuoi amici si credano superiori a te.
L'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta le grandi.
Tra invidia e superbia c'è una sottile parentela dovuta al fatto che il superbo, se da un lato tende a superare gli altri, quando a sua volta viene superato non si rassegna, e l'effetto di questa non rassegnazione è l'invidia.
Quanto più in alto sali, tanto più piccolo ti vede l'occhio dell'invidia.
La morte acquieta l'invidia completamente, la vecchiaia lo fa per metà.
Gli uomini oggetto di invidia sono destinati a scomparire: alcuni verranno eliminati, altri cadranno. La prosperità è inquieta: si tormenta da sé.
O invidia, radice di mali infiniti, verme roditore di tutte le virtù!
L'invidia apriva loro gli occhi: è un demone che non si lascia sfuggire nulla, e che trae conclusioni da ogni cosa, proprio come la gelosia.
L'invidia e le teste vuote vanno sempre insieme.
L'invidioso piange più del bene altrui che del proprio male.
Il cane chiuso nel recinto abbaia a quello che scorrazza liberamente.
Pochissime persone parlano chiaramente e volentieri dell'invidia che provano: parlarne apertamente inibisce perché è come mettersi a nudo, svelare la parte più meschina e vulnerabile di sé.