Dobbiamo credere nella fortuna. Altrimenti come potremmo spiegare il successo di chi non ci piace?— Jean Cocteau
Dobbiamo credere nella fortuna. Altrimenti come potremmo spiegare il successo di chi non ci piace?
Il lusso è una virtù nobile, che non va confusa con il comfort.
Prima trovare. Poi cercare.
Il futuro non appartiene a nessuno. Non ci sono precursori, non ci sono altro che rimasugli.
Il limite estremo della saggezza è ciò che la gente chiama pazzia.
Come artista, un uomo non può avere casa in Europa tranne che a Parigi.
La spia va a caccia per conto d'altri, come il cane; l'invidioso va a caccia per conto proprio, come il gatto.
Il morso dell'invidia è quello spasmo doloroso che ci afferra nostro malgrado alla vista di qualcuno che possiede quello che non possediamo e che desideriamo. E' il prodotto della vertigine della mancanza.
Non invidiare chi sembra avere tutto, non ha davvero tutto. Ha ciò che vuole e vive la vita che desidera, ma non ha ciò di cui ha veramente bisogno.
L'amore guarda attraverso un telescopio; l'invidia, attraverso un microscopio.
Non v'è nulla di più inconciliabile e crudele dell'invidia: eppure ci sforziamo senza posa soprattutto di suscitarla!
L'invidia apriva loro gli occhi: è un demone che non si lascia sfuggire nulla, e che trae conclusioni da ogni cosa, proprio come la gelosia.
Il successo degli invidiosi è l'insuccesso degli altri.
Quando non si hanno più capelli, si trovano ridicoli i capelli lunghi.
Il male è che se c'è qualcosa di bello qualcuno vuole che sia brutta. Il male è un bambino che piange perché ha paura di mostri che non ci sono. Il male è non essere capaci di ballare e decidere di maledire chi balla invece di imparare a farlo.
Spesso si fa pompa delle passioni più delittuose; ma l'invidia è una passione timida e vergognosa che non si osa confessare.