La guerra è la pace con altri mezzi.
- Lei è dalla parte del torto. - Ingenuo. È il torto che è dalla mia parte.
Con la crescita zero il Paese invecchia. Tra un po' avremo un pensionato a carico di ogni disoccupato.
Questi giovani d'oggi non credono a niente: noi, alla loro età, eravamo pieni di delusioni.
Sono ottimista. Il bicchiere lo vedo mezzo pieno. Di merda.
Per ora non mi hanno arrestato neanche un conoscente: morirò onesto, ma sconosciuto.
Molto si miete in guerra, ma il raccolto è sempre scarsissimo.
Tutto è sempre possibile, anche la guerra, che ci sembra impensabile e che la nostra cultura si illudeva di aver superato e aveva invece soltanto rimosso.
La guerra è un castigo tanto per chi la infligge quanto per colui che la patisce.
Se per decidere se debba esserci o no la guerra, viene richiesto il consenso dei cittadini, allora la cosa più naturale è che, dovendo subire loro stessi tutte le calamità della guerra, rifletteranno molto prima di iniziare un gioco così brutto.
Se esistesse una legge internazionale che obbligasse ogni capo di Stato che dichiarasse guerra a scendere in campo con tutti i suoi consiglieri per combatterla in prima linea accanto ai soldati, nel mondo ci sarebbe sicuramente qualche guerra in meno e, forse, anche qualche pacifista in piú.
Di tutte le religioni dell'uomo, la guerra è la più tenace; ma anch'essa può dissolversi.
La guerra non è un gioco da salotto in cui tutti rispettano le regole. Quando ci sono in ballo la vita e la morte, le regole e gli obblighi vanno a farsi benedire. Qui soltanto il ripudio totale della guerra può essere utile.
La guerra è come l'amore, trova sempre il suo fine.
Nessun bastardo ha mai vinto una guerra morendo per il suo paese. L'ha vinta facendo morire l'altro povero, stupido bastardo per il suo paese.
La guerra uccide più cornuti di quanto la pace non generi uomini.