Un uomo si siede sul water: "Eccomi interconnesso con l'internet fognario mondiale".
Sono ottimista: un giorno la terra servirà a concimare un pianeta lontano.
Non sarà che tutti muoiono perché è gratis?
La tristezza è che quando finisce un'epoca ne comincia subito un'altra.
La guerra è la pace con altri mezzi.
Con la crescita zero il Paese invecchia. Tra un po' avremo un pensionato a carico di ogni disoccupato.
Siamo in guerra e la vinceremo. La Rete è dalla nostra parte.
L'apertura verso un diritto a Internet rafforza indirettamente, ma in modo evidente, il principio di neutralità della rete e la considerazione della conoscenza in rete come bene comune, al quale deve essere sempre possibile l'accesso.
L'autostrada informatica trasformerà la nostra cultura tanto drasticamente quanto l'invenzione della stampa di Gutenberg ha trasformato quella del Medio Evo.
Con l'avvento di Internet ogni episodio viene recensito da almeno ottanta diversi magazine di cui non si è mai sentito parlare.
Internet è il postino dei nostri tempi che nessun cane azzannerà.
Google, è di fatto quel che di più simile all'invenzione della stampa ci sia stato dato di vivere.
La nuova interdipendenza creata dall'elettronica ricrea il mondo ad immagine di un villaggio globale.
I referendum via Rete senza quorum e propositivi diventeranno la normalità.
Internet conta per lo sviluppo del Paese più del petrolio. Muove informazioni, processi, dati, intelligenze. Non va controllato, va sviluppato.
La trasmissione di documenti per mezzo di cavi telefonici è possibile in linea di principio, ma l'apparecchiatura richiesta è così costosa che non diventerà mai una tesi pratica.