Sono ottimista. Il bicchiere lo vedo mezzo pieno. Di merda.
Questi giovani d'oggi non credono a niente: noi, alla loro età, eravamo pieni di delusioni.
Da piccola temevo il futuro e nessuno mi ha avvisata che non sarebbe mai arrivato.
Sono ottimista: un giorno la terra servirà a concimare un pianeta lontano.
Per ora non mi hanno arrestato neanche un conoscente: morirò onesto, ma sconosciuto.
Con la crescita zero il Paese invecchia. Tra un po' avremo un pensionato a carico di ogni disoccupato.
Il giorno del Giudizio Universale, quando una voce ordinerà "Tutti in piedi", riuscirò a trovare le mie pantofole?
Fumate solo dopo aver fatto l'amore, è così che sono riuscito a smettere.
Non che i miei genitori non fossero protettivi. A loro modo lo erano: quando attraversavo la strada loro piazzavano scommesse.
Dal momento in cui ho preso in mano il libro, fino a quando l'ho rimesso a posto, non ho smesso di ridere per un solo momento. Un giorno ho intenzione di leggerlo.
Ho tutti i soldi che potrebbero servirmi, se morissi entro oggi pomeriggio alle quattro.
Quando ero piccolo mio padre ospitava spesso a casa persone importanti. E una di loro, se ben ricordo, pagò pure un bel riscatto.
Quando ero piccolo mia nonna mi portò a mangiare in una trattoria all'aperto. Cominciò a piovere. Ci misi tre ore a finire il brodo.
Quand'ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli.
Il Signore disse: "Orsù, prendiamo del fango. Orsù, impastiamolo. Poi ci sputò sopra, e nacque Adamo. E Adamo, asciugandosi il viso, disse: "Cominciamo bene!".
Quand'ero piccolo non avevo l'orologio. Così usavo il violino. Iniziavo ad esercitarmi durante la notte e i vicini gridavano: "Bel momento per suonare il violino alle 3 di notte!".