La guerra è un ossessione dei vecchi, che mandano i giovani a combatterla.
Andiamo per il mondo portando una certezza in cui si scioglie ogni nostra timidezza, fino a condurci oltre alla soglia del ridicolo.
Pioveva la sua vita, davanti ai suoi occhi, spettacolo quieto.
A volte le cose, gli avvenimenti, sembrano accadere per caso, ma il caso non è mai casuale, è li che ti aspetta a modo suo.
Nell'apparente indigenza di quel particolare, trova appoggio una forza più ampia che, senza quella debolezza, non starebbe in piedi.
Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.
Chiodo scaccia chiodo, ma quattro chiodi fanno una croce.
In guerra non c'è nessun premio per il secondo classificato.
Le divise sono sempre pericolose, specialmente quando le si fa indossare a dei bambini, perché vuol dire che li si sta preparando ad una guerra.
Questa dannata guerra finirà quando saremo troppo vecchi per goderci la pace.
Se per decidere se debba esserci o no la guerra, viene richiesto il consenso dei cittadini, allora la cosa più naturale è che, dovendo subire loro stessi tutte le calamità della guerra, rifletteranno molto prima di iniziare un gioco così brutto.
La via più rapida per porre fine a una guerra è quella di perderla.
Nessuno può garantire il successo in guerra, può solo meritarlo.
La storia insegna che la guerra inizia quando i governi credono che il prezzo dell'aggressione sia basso.
Guerra. Un sottoprodotto della pace.