È facile fare domande difficili. Difficile è dare risposte facili.
L'aforisma da antico precetto medico si è trasformato in moderna pillola di saggezza esistenziale.
L'unica maniera per giustificare una bugia è un'altra bugia.
Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione.
Nessuno è infallibile. La creazione dell'uomo ne è la prova.
Ciò che infastidisce nel concetto di fedeltà è che venga pretesa anche da noi.
Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.
La risposta tracotante è peggiore anche di una domanda sbagliata, perché ne esaspera, con la sua sicumera, gli errori di impostazione.
Non c'è sempre una risposta a tutto. Magari sì, magari no. Magari tu non sei fatto per quel tipo di rapporto. Punto.
Vale sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre vale la pena di dare una risposta.
Vi sono risposte che non avrei la forza di ascoltare e perciò evito di porre le domande.
Il talento vero è possedere le risposte quando ancora non esistono le domande.
D'una risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda.
Anche una domanda sbagliata può ottenere una risposta giusta.
È così patetico affannarsi ad inseguire dati di fatto in trasformazione continua e pretendere di riportarli indietro alla loro origine per dare adesso le risposte che avresti dovuto dare allora. Appena ti riesci a vedere da una minima distanza ti vergogni, invece di farti tanta pena.