148 frasi, citazioni, aforismi
Giornalisti. Chi si salverà da questi cuochi della realtà?
Quei bordelli del pensiero che si chiamano giornali.
Quello è intelligente come un giornale. Sa tutto. Ciò che sa cambia ogni giorno.
Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto.
Nel giornale si trova tutto. Basta leggerlo con sufficiente odio.
I giornali sono un brutto vizio. Sono l'equivalente, in campo letterario, delle tavole calde in campo gastronomico.
Ma una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale come una freccia dall'arco scocca vola veloce di bocca in bocca.
Editorialista: il dovere di un editorialista è quello di dire la verità. Il suo mestiere è di far credere che la conosce.
Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
Giornalista: uno scrittore, la cui immaginazione creatrice è limitata dalla realtà.
Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... e pubblica il falso.
Il giornale è un libro diminuito, come il libro è un giornale ampliato.
Stampando una notizia in grandi lettere, la gente pensa che sia indiscutibilmente vera.
Ci sono due specie di giornalisti: quelli che si interessano a ciò che interessa il pubblico; e quelli che interessano il pubblico a ciò che gli interessa, e questi sono i grandi.
E' una calunnia che i giornali non stimolino i propri lettori al pensiero. Di certo li portano ai cruciverba.
Non sono un giornalista, sono un giornalaio.
La preghiera del mattino dell'uomo moderno è la lettura del giornale. Ci permette di situarci quotidianamente nel nostro mondo storico.
Come diceva Orson Welles, per avere materiale sempre nuovo basta affidarsi alla cronaca.
Una ragazza delle medie una volta mi scrisse: perché sui giornali si parla solo delle cose che succedono e mai della vita? Anche la vita succede.
La differenza tra letteratura e giornalismo consiste nel fatto che il giornalismo è illeggibile e che la letteratura non viene letta.