Non sono un giornalista, sono un giornalaio.
La mattina, quando ti alzi, non ti chiedere che cosa devi fare, ma che cosa puoi fare per essere felice.
Il talento è amico della violenza e della crudeltà in trasmissione.
La donna più importante che ho incontrato? La politica.
E' finita la politica da salotto. Una volta la gente diceva: governo ladro. Adesso dice il nome del ladro, il nome del partito e che cosa ha rubato.
La spottizzazione degli spazi minimi all'interno della televisione e dei giornali, indica un cambiamento rispetto a come viene proposta la pubblicità, sempre più massiccia ma al contempo sempre più invisibile, subliminale, quasi ossessiva, onnipresente.
Nel giornalismo c'è questo di buono: ciò che è scritto oggi è dimenticato domani.
Ormai è consenso comune che il popolo italiano non legge i giornali, li ripassa; ch'egli non sa che farne degli articoli di fondo, poiché gli basta il notiziario.
I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?
La stampa libera può, naturalmente, essere buona o cattiva, ma è certo che senza libertà non potrà essere altro che cattiva.
Il giornalismo è il luogo ove uno passa la vita a parlare di cose che ignora e a tacere le cose che sa.
Improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell'avvenire. Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche e deprimenti.
Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto.
Grande è il giornalismo. Un abile direttore di giornale non è il governatore del mondo, essendo uno di coloro che lo persuadono?
Per i giornalisti, la lettura dei giornali è un'attività indispensabile e la rassegna stampa uno strumento di lavoro: per sapere cosa dire occorre sapere cosa hanno detto gli altri. E' questo uno dei meccanismi attraverso i quali si genera l'omogeneità dei prodotti proposti.