Il crimine più grande: giudicare.
La noia è il rovescio del fascino: entrambi dipendono dall'essere al di fuori piuttosto che dentro una situazione, e una guida l'altro.
Non è del tutto sbagliato dire che non esistono brutte fotografie, ma solo foto meno interessanti, meno rivelanti, meno misteriose.
Le vittime suggeriscono innocenza. E l'innocenza, per mezzo di una logica inflessibile che regola tutte le relazioni dei termini, suggerisce colpa.
L'intelligenza è veramente una questione di gusto: gusto nelle idee.
Le cose grandi vanno giudicate con animo grande, altrimenti si finisce per vedere in esse i didetti che sono in noi.
Più si giudica, meno si ama.
Non giudicare gli uomini dalla diversità dei monumenti funebri e delle tombe che adornano le strade: la cenere rende tutti uguali.
Ciascuno giudica bene ciò che conosce, e solo di questo è buon giudice.
Non giudichiamo senza proposito delle cose più grandi.
È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
Gli uomini devonsi più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia dell'orafo; ed è convenevol cosa lo esser presto di accettarli non per quello che essi veramente vagliono, ma, come si fa delle monete, per quello che corrono.
Un uomo si giudica dai suoi nemici non meno che dai suoi amici.
Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!