Più si giudica, meno si ama.
Quel che ho imparato, non lo so più. Il poco che so ancora, l'ho intuito.
La maggior parte dei libri attuali dà l'impressione di essere stata fatta in una giornata con dei libri letti il giorno avanti.
La maggior parte delle amicizie sono farcite di "se" e di "ma", e va a finire che diventano delle semplici relazioni che si reggono a forza di sottintesi.
Sembra che nel cervello delle donne ci sia una rotella di meno, e nel loro cuore una fibra in più che negli uomini. Ci voleva una struttura particolare per renderle capaci di sopportare, curare, accarezzare dei bambini.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
Non si può giudicare il carattere di un uomo né condannare il suo comportamento se non si conosce lo stato del suo portafoglio.
Gli uomini si giudicano meglio dal basso verso l'alto che dall'alto in basso.
Quando si è troppo giovani non si può giudicare bene, e neppure quando si è troppo vecchi.
Gli uomini devonsi più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia dell'orafo; ed è convenevol cosa lo esser presto di accettarli non per quello che essi veramente vagliono, ma, come si fa delle monete, per quello che corrono.
Il crimine più grande: giudicare.
Un uomo si giudicherebbe con ben maggiore sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa.
È proprio perché uno non sa fare una cosa, che ne è il miglior giudice.
Ci sono più uomini giudicati per il colore delle loro cravatte che per il valore delle loro azioni.
Giudica un uomo dalle sue domande, piuttosto che dalle sue risposte.
Un uomo si giudica dai suoi nemici non meno che dai suoi amici.