Nel paese della memoria il tempo è sempre ora.— Stephen King
Nel paese della memoria il tempo è sempre ora.
Scrivere è un po' come il sesso quando si invecchia: cominciare diventa ogni giorno un po' più difficile, ma quando hai cominciato non vorresti mai finire.
Forse non esistono nemmeno amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici, persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo.
Nulla apre gli occhi della memoria come una canzone.
Le lacrime che guariscono sono anche le lacrime che scottano e feriscono.
L'amore non è quello che quei poeti del cazzo vogliono farvi credere. L'amore ha i denti, i denti mordono, i morsi non guariscono mai.
La maggior parte della gente che ho conosciuto è la dolente e inaccettabile memoria di una scissione, memoria sepolta viva e che si cerca di tenere giù finché si può.
La memoria dice sempre troppo o troppo poco.
La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio.
Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
L'affidarsi alla memoria, è la volontà dell'uomo di non scomparire. E quando la conoscenza si arresta, subentrano i sensi, che alimentano la fantasia.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
Spesso dalle intenzioni sue l'uomo è sviato. Tutti i nostri propositi dipendono dalla memoria: se nascendo quindi sono robusti, poi si indeboliscono. Acerbo il frutto sta ben saldo al ramo; maturo, da sé cade, senza scuoterlo.