Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
Il poeta non deve mai curarsi delle leggi e delle opinioni attuali, bensì risalire a quelle verità generali e trascendentali che rimarranno sempre le stesse.
Un'onesta e fedele divulgazione è la base di ogni seria cultura, perché nessuno può conoscere di prima mano tutto ciò che sarebbe, anzi è necessario conoscere.
La scienza ha indirettamente una grande funzione morale, perché insegna a distinguere i fatti dai valori, a non confondere le diverse sfere di competenza. Questa chiarezza, questa corretta grammatica e sintassi del pensiero sono la premessa per non imbrogliare e non essere imbrogliati.
Fare il proprio dovere, non esagerare, opporre la pazienza all'angoscia della storia e della vita.
Per essere liberi, per non lasciarsi sedurre dai maestri desiderosi di plagiare anime e plasmare seguaci, è necessario essere intellettualmente poligami e politeisti.
La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio.
Creder d'ingegno chi sa molto a memoria gli è come riputare sapiente chi tiene in casa una grande biblioteca. Molti, anzi, a forza di studio, diventano ignorantissimi.
La memoria è la continuità del tempo, permette alla conoscenza di proseguire.
La memoria: specchio in cui guardiamo gli assenti.
I creditori hanno miglior memoria dei debitori.
Niente aiuta a vivere come la cattiva memoria.
Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.
La memoria è un essere capriccioso e bizzarro, paragonabile a una giovane ragazza: ora rifiuta in modo del tutto inaspettato ciò che ha dato cento volte, e poi, quando non ci si pensa più, ce lo porta da sé.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.
Più di un uomo non è riuscito a diventare un pensatore perché la sua memoria era troppo buona.