Non perdere la testa e la memoria è obbligo di tutti.
L'essenza del cristianesimo è l'amore e in tal senso molti che lo praticano senza dirsi o ritenersi cristiani lo sono più di tanti che dicono "Signore, Signore".
La laicità non significa, come stupidamente si ripete, mancanza o negazione di fede religiosa, bensì distinzione tra ciò che è oggetto di ragione e ciò che è oggetto di fede.
Le fedi religiose non sono irrazionali, perché distinguono ciò che può essere oggetto di dimostrazione razionale da ciò che può essere oggetto di esperienza di fede.
Si è felici accanto alle persone che fanno sentire l'indubitabile presenza del mondo, così come un corpo amato dà la certezza di quelle spalle, di quel sesso, di quella curva dei fianchi e della loro onda che regge come un mare.
La comprensione e l'intelligenza della realtà sono una continua lettura e interpretazione delle cose, una decifrazione di quel senso nascosto del mondo scritto, come un anagramma, non solo nella Bibbia, ma negli oggetti, nei fenomeni, nelle figure anche minime e fugaci dell'esistenza.
La memoria è un valore fondamentale; non è nostalgia del passato, bensì difesa e salvataggio della vita, senso del presente di ogni esistenza e di ogni valore.
Niente aiuta a vivere come la cattiva memoria.
È una ben povera memoria quella che funziona solo all'indietro.
I creditori hanno miglior memoria dei debitori.
La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.
Il vantaggio della cattiva memoria è che si gode parecchie volte delle stesse cose per la prima volta.
La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé.
Nel cogliere il frutto della memoria si corre il rischio di sciuparne il fiore.
Una testa senza memoria è una piazzaforte senza guarnigione.
Creder d'ingegno chi sa molto a memoria gli è come riputare sapiente chi tiene in casa una grande biblioteca. Molti, anzi, a forza di studio, diventano ignorantissimi.