La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
Spesso vogliamo una cosa e preghiamo per un'altra, senza ammettere la verità neanche agli dei.
Chi ha paura di essere ingannato insegna a ingannare e i suoi sospetti autorizzano ad agire disonestamente.
Le nostre malattie sono nuove, come nuovo è il nostro genere di vita.
Il tempo scopre la verità.
Il delitto coronato da successo prende il nome di virtù.
La più gran soddisfazione che si possa dare al prossimo e che poi senza nessun dubbio ci procura le maggiori lodi, è quella di morire.
Noi diciamo la morte per semplificare, ma ce ne sono quasi quante le persone.
È poco probabile che tutto finisca con la morte perché sarebbe troppo comodo cavarsela così a buon mercato.
La morte non è che per i mediocri.
Gli uomini dell'occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
Certamente si deve morire, ma la morte viene associata a una "vecchiaia" vissuta come un evento molto lontano che non ci riguarda da vicino.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Ci sono diecimila e più porte attraverso cui l'uomo può uscire di scena.
E s'al mesto pensier chiuder le porte col chiuder gli occhi io cerco, il cieco orrore contemplo allor de la mia propria morte.
La morte è questo: la completa uguaglianza degli ineguali.