Il libro ti muta nell'essenza.
La sorte produce spesso mediocrità destinate alla massa, ma alle cose straordinarie dà pregio il fatto stesso di essere rare.
Io non mi vergognerò mai di citare un cattivo autore se la battuta è buona.
La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
Della ricchezza gode soprattutto l'uomo che non ne sente affatto il bisogno.
La grande varietà di vivande ha prodotto molte malattie.
È un pensiero che calma e dà forza, sapere che tra i libri che possediamo ce ne sono alcuni sufficienti a liberare e a salvare. Se ne aggiungono di nuovi, quasi ogni giorno, ma quelli necessari già ci sono da tempo.
A che serve un libro senza dialoghi né figure?
La bellezza di un libro come oggetto non può prescindere dal suo contenuto. Non c'è infatti sopruso maggiore di un libro stupido rilegato lussuosamente.
Per ogni libro degno di essere letto c'è una miriade di cartastraccia.
Mai imprestar libri, non uno fa ritorno; i soli che ho in biblioteca sono quelli che altri mi hanno imprestato.
Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.
Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere.
Mi diletta perdermi nella mente altrui. Quando non vado a passeggio, leggo; sono incapace di star seduto a pensare. I libri pensano per me.
Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.
Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.