Il libro ti muta nell'essenza.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
Non è tuo ciò che la fortuna ha fatto tuo.
La legge del dono fatto da amico ad amico è che l'uno dimentichi presto di aver dato, e l'altro ricordi sempre di aver ricevuto.
Bisogna vivere con questa convinzione: non sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.
È vergognoso vivere di rapina, morire di rapina, invece, è bellissimo.
Non voglio leggere più nessun autore di cui si noti che volle fare un libro: ma solo quelli i cui pensieri divennero improvvisamente un libro.
La bellezza di un libro come oggetto non può prescindere dal suo contenuto. Non c'è infatti sopruso maggiore di un libro stupido rilegato lussuosamente.
Se un libro non dà piacere a rileggerlo infinite volte, tanto vale non leggerlo affatto.
Ci sono libri e giornali che fanno gli uomini pensatori in camera e sciocchi nel mondo.
Non esiste un vascello veloce come un libro, per portarci in terre lontane, né corsieri come una pagina di poesia che si impenna.
Per capire la differenza che esiste tra leggere un racconto su internet o su un libro, basta chiudere gli occhi e mettere il palmo della mano, prima sullo schermo e poi sulla pagina del libro. Il contatto con la carta, anche detto "libridine", ci fa capire la differenza.
La fraternità con i libri è forse la più alta forma di vita sociale.
Il tuo classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.
Il libro che per primo meriterebbe di essere proibito è il catalogo dei libri proibiti.
Un libro dev'essere un cordiale. Se non vi tonifica, gettatelo via.