Morte... è l'unica cosa che non siamo riusciti a volgarizzare del tutto.
È con i cattivi sentimenti che si fanno i buoni romanzi.
La "volontà d'ordine" può trasformare in tiranno chi voleva solamente spazzar via la confusione. La bellezza dell'ordine serve di giustificazione al dispotismo.
L'immagine che viene alla mente leggendo i filosofi dell'Occidente è quella di un mosaico bizantino, rigido, simmetrico, composta da milioni di tessere e saldamente cementato alle pareti di una basilica senza finestre.
L'amore vero essendo infinito ed eterno, non può essere consumato che nell'eternità.
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano.
La morte non mi fa paura, non mi ha mai fatto paura, non vedo l'ora che arrivi, solo mi dà noia la durata del viaggio prima che io torni a vivere, perché questo è sicuro, altrimenti vuol dire che il sole, le stelle, il mare, il vino, le donne, tutto ciò non esiste, e questo non può essere.
Devi amare la vita, perché la morte è una scocciatura.
Tutti dicono "Che disgrazia dover morire": strana lagnanza da parte di gente che ha dovuto vivere.
Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori, e io sarò dentro di loro: questa è l'eternità.
Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.
Se si sfrega a lungo e fortemente le dita di una mano sul dorso dell'altra e poi si annusa la pelle, l'odore che si sente, quello è l'odore della morte.
Non è che ho paura di morire. È che non vorrei essere lì quando succede.
La morte è dolce a chi la vita è amara.
La morte acuisce i desideri.
Gli uomini dell'occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.